22 Gennaio, 2025
Fuori “Maschere”, il singolo di Mastafive e Signor D

“Non credo alla tua lingua, credo solo alla famiglia”. Parole che incarnano perfettamente l’anima del rapper Signor D, voce e penna di “Maschere”, nuovo singolo realizzato insieme al producer torinese Mastafive, rilasciato dall’etichetta discografica Revolutionary Records di Battipaglia (in provincia di Salerno) e disponibile su tutte le piat-taforme streaming.

Il microfono e la toga: tanto apparentemente distanti quanto sostanzialmente legati.

“Queste due presunte rette parallele io le vedo molto vicine», racconta l’artista 37enne che registrò il suo primo brano nel 2003 nello studio del celebre beatmaker Fabio Musta. «Il rap – soggiunge – è nato dalle rivendicazioni degli afroamericani costretti ad assistere inermi agli stupri subiti dalle madri e dalle sorelle, agli abusi di potere del sistema: in un quadro tanto cupo, le rime e i quattro quarti servivano a invocare giustizia». Alla maniera di un’arringa: «L’avvocato difende le persone dalle ingiustizie, il rapper fa la stessa cosa. E io sono orgoglioso d’essere un avvocato che fa il rapper e un rapper che fa l’avvocato”.

“Maschere” suona alla stregua d’un monito: “La generazione del momento – spiega Signor D – sta tristemente adeguandosi a indossare una maschera, a piegarsi agli standard imposti dalla società. Tutti uguali: l’ultimo tra gli influencer non fa altro che emulare il primo. Ovviamente non vale per tutti: le mosche bianche ci sono sempre. Io mi reputo una mosca trasparente». Il ritornello del brano è una motivazione, un monito a recu-perare sé stessi, la propria identità, le proprie radici: “Dovresti solo cominciare a credere in te, ora è tempo di vivere, smetterla di fingere”, canta Signor D. L’antidoto all’omologazione? “Essere sé stessi, non un cliché: amare il tuo carattere, buttare via le maschere”.

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