La proposta di un premio minimo nazionale per l’RC Auto sposa anche l’annosa battaglia di legalità e civiltà di Noiconsumatori che da sempre denuncia le speculazioni del sistema assicurativo finanziario sui diritti degli automobilisti e riceve il consenso del presidente, l’avvocato Angelo Pisani, che esprimerà infatti il suo sostegno alla proposta di legge C 695, presentata dall’Onorevole Francesco Emilio Borrelli, durante la sua audizione alla Camera dei Deputati prevista per giovedì 16 maggio ore 13 (visibile sul canale Sky 524, sul canale Tivusat 90 e in diretta streaming sul sito ufficiale della Camera).
Caos e speculazioni perpetrate negli ultimi 30 anni
«La proposta avanzata da Borrelli (Alleanza Verdi e Sinistra) – spiega Pisani – almeno mira a modificare l’articolo 133 del codice delle assicurazioni private e punta ad applicare un premio minimo nazionale per l’assicurazione obbligatoria di responsabilità civile per i veicoli, in assenza di sinistri negli ultimi dieci anni». «E’ un primo passo contro la dittatura e i diktat delle assicurazioni, che non tutelano le persone oneste ma, con aumenti indiscriminati, fanno solo ingrassare i professionisti delle truffe, che diventano un alibi per odiosi ed ingiustificabili aumenti e costi delle polizze RCA».
Nel suo intervento dinanzi alla Commissione Finanze della Camera dei deputati, l’avvocato Pisani partirà dal caos e speculazioni perpetrate negli ultimi 30 anni e indicherà i piccoli passi avanti fatti con la legge Bersani, che ha garantito qualche tutela ai cittadini e consentito alle famiglie italiane piccoli risparmi sui costi assicurativi, dettati sempre dai poteri forti, che gestiscono e dirigono la linea politica. Seguirà poi la denuncia sulla mancanza di ulteriori riforme significative e necessarie negli ultimi anni, con l’avviso che è ormai giunto il momento di una riforma globale del sistema RCA, nel rispetto dei principi costituzionali, attraverso una coesione istituzionale tra Parlamento, associazioni dei consumatori, istituti di vigilanza, ponendo fine alle imposizioni e agli arricchimenti indebiti dei bilanci delle compagnie assicurative.
«Sono convinto che l’iniziativa dell’Onorevole Borrelli possa rappresentare almeno l’inizio di un nuovo percorso, volto a garantire, come dovrebbe essere logico e giusto, a tutti i cittadini italiani (almeno quelli virtuosi, che non possono e non devono pagare per le truffe di altri), una tariffazione agevolata in assenza di sinistri», sostiene l’avvocato Angelo Pisani.
Attualmente, nonostante l’assenza di incidenti, i cittadini devono affrontare aumenti sistematici dei costi assicurativi e molti non possono circolare, né godersi un veicolo, per il caro polizze e l’obbligo della RCA, che ormai molti non possono più permettersi, costretti come sono a circolare con veicoli vecchi, da poter sacrificare in caso di controlli, e addebitando i costi dei sinistri sulla collettività.
Pisani evidenzierà alla commissione parlamentare che la frequenza media dei sinistri è di circa tre ogni 100 veicoli assicurati, il che significa che, statisticamente, un assicurato causa un sinistro ogni 22 anni. Nel 2023, circa il 90% delle polizze stipulate a livello nazionale appartengono alla classe di rischio più bassa. «Tuttavia, l’impatto finanziario di una normativa come quella proposta riguarderebbe quasi la totalità degli assicurati. La riduzione dei premi potrebbe far rispettare i principi costituzionali e indurre le compagnie di assicurazione a combattere costi e truffe, senza addebitarli sui virtuosi, in uno alle solite tasse a favore dello Stato».
Inoltre, il legale ricorda che esiste un chiaro conflitto di interessi perché l’industria assicurativa, grazie agli incrementi dei premi, devolve enormi somme alle casse dello Stato, con ulteriori tasse nascoste in danno dei cittadini, che sono sempre gli unici a pagare il conto (oneri fiscali e contributi sanitari), supportando e sopportando sia i bilanci delle assicurazioni che i conti pubblici.
Ecco perché, indipendentemente dalla maggioranza politica, il Governo «finisce per non avere mai un reale interesse a calmierare i prezzi nel settore RC Auto».
La domanda è sempre la stessa: chi c’è dietro le compagnie assicurative che costringono le persone a svenarsi per poter avere un’auto? Quali uomini politici concorrono alla spartizioni dei dividendi che arrivano dal pagamento annuo di tutti gli automobilisti italiani e soprattutto di quelli delel regioni del Sud Italia? L’avvertimento è sempre lo stesso: fate attenzione che la gente ormai esasperata, prima o poi si rivolgerà contro di voi governanti.