22 Gennaio, 2025
“Ma quanto hai speso?”, ma quanto hai speso tu per questi manifesti!

«Se c’è qualcuno che non sa “fare la spesa” è la regione Emilia Romagna, che questo manifesto lo ha ideato. Intendo la spesa pubblica: come si fa a ideare una simile campagna di affissioni che, volendo passare per inclusiva, commette discriminazioni contro le donne, gli uomini e la collettività tutta?”

Le dichiarazioni dell’avvocato Angelo Pisani, fondatore del numero antiviolenza 1523.it, sui manifesti femministi 

“Punto primo, non sono le donne a dover fare la spesa: è una frase di chiaro contenuto sessista; ma dove siete rimasti? Secondo, esclude gli uomini cui, magari, spetta proprio il compito di fare la spesa: e se fossero loro ad essere contestati (accade praticamente sempre così, per giunta)? A quale numero dovrebbero rivolgersi? Terzo, ma che razza di immaginario hanno, i creativi che hanno realizzato questa campagna? Una storia di interni domestici squallidi, dove si discute di cose ridicole. Chiaramente calato nella ormai abusata cornice rosa, di una tonalità peraltro piuttosto antiestetica, che in origine doveva essere vettore di messaggi di pace e invece sta diventando lo sfondo di testi patetici come questo.
Ripensaci, regione Emilia Romagna. Spendi meglio: tempo, energie, idee, spazi e soldi pubblici». Così l’avvocato Angelo Pisani, fondatore del Numero Antiviolenza 1523.it, che tutela da ogni forma di sopraffazione e maltrattamento tanto le donne quanto gli uomini, compresi anziani e bambini, avendo messo al bando ogni forma di discriminazione, praticata invece dal 1522, cui possono rivolgersi solo le donne. A fronte della “pubblicità progresso” che tappezza le strade dell’Emilia Romagna, Pisani annuncia: «chiederò alle autorità competenti ed alla Corte dei Conti costi e scopo di questi manifesti discriminatori, pagati con i soldi dei contribuenti. Da sempre difendo le donne dalla violenza, ma le centinaia di testimonianze ed SOS che arrivano al 1523 dimostrano l’esistenza di una escalation generalizzata delle violenze, che colpisce, spesso in forme subdole, anche moltissimi uomini, discriminati dal 1522 e quindi rimasti senza alcuna tutela».

Tags: ,

Related Article

SEGUICI NEI SOCIAL

INSTAGRAM